giovedì 8 febbraio 2018

Trenord: l'osceno scandalo dell'incapacità e della malagestione, dopo due sole settimane dal disastro ferroviario di Pioltello. Sorte Alessandro, Maroni Roberto e Fontana Attilio, battete un colpo se ci siete

 #Discoverytrain#Trenord#communitydeltreno

7 febbraio 2018, Milano-Bergamo: Pendolari sul treno per oltre quattro ore
Alle ore 19:05 di mercoledì 7 febbraio 2018, il treno 2632 da Milano Centrale per Bergamo esce dalla stazione, e percorso un breve tragitto, si ferma.
Il treno resta fermo fino alle 22:45. Cioè tre ore e quaranta minuti. 220 minuti.

Dopo il disastro ferroviario di due settimane fa, le aziende a capitale totalmente pubblico di Trenord e FNM, magnanimente assolte a priori da Maroni Roberto per qualunque possibile colpa, continuano a fornire un servizio ferroviario pubblico che è osceno nella sua sistematica reiterazione di inefficienze, guasti, ritardi, mancate comunicazioni, menefreghismo e arroganza.
Nonostante le tratte sulle linee che transitano attraverso il nodo di Pioltello siano state ridotte di numero, Trenord e FNM continuano a mettere in pista treni scassati, che si guastano, e causano ulteriori ritardi a un servizio già rallentato per l'inagibilità di parte dei binari di Pioltello, come se nel loro parco treni non avessero altro.
Per esempio, nella mattina del 7 febbraio 2018, il treno 2054 Verona-Milano subisce 30 minuti di ritardo per guasto al treno.
Ma gli amministratori regionali della Lega Nord e di Forza Italia, come Sorte Alessandro e Maroni Roberto, tacciono su questa oscena e incessante malagestione, e nessuno di loro prova anche solo a indagare su cosa stia accadendo dentro FNM e Trenord: con tutti i fondi pubblici che ricevono, peerchè il servizio è così schifoso? Chi altri dovrebbe chiederselo, se non i leghisti della #LombardiaConcreta?

Ma torniamo al treno 2632, fermo tra le stazioni di Milano Centrale e Milano Lambrate per duecentoventi minuti. Sì, proprio lì, dentro Milano: non si trova disperso nel profondo della campagna bergamasca tra due fermate di cui nessuno ha sentito il nome. Si trova a poca distanza dalla stazione di Milano Centrale, dove transitano decine o centinaia di treni ogni giorno, e dove uno si aspetta che Trenord, FNM e magari RFI dispongano di potentissimi mezzi per risolvere all'istante le emergenze.
Ma forse questo accade solo con i treni Frecciarossa di Trenitalia.
Invece ai miserabili clienti pendolari a bordo del treno del servizio pubblico viene comunicato che la motrice di servizio, inviata per il traino del loro convoglio guasto, è ferma a causa di un guasto sulla linea Milano-Venezia.
Milano-Venezia? Ma da dove è partita, questa motrice?
Maroni Roberto e Sorte Alessandro, signori leghisti di #LombardiaConcreta, avete nulla da dire o da chiedere a Trenord e FNM, in merito?

Il capotreno a bordo del treno 2632 inizialmente segue quello che è apparentemente il protocollo ufficiale di Trenord, dato che quasi tutto il personale di questa azienda si comporta allo stesso modo (eccetto i neo-assunti, facilmente riconoscibili perchè si sentono tenuti ad aiutare i passeggeri): infatti, il capotreno tace per venti minuti, rende noto il guasto tecnico, e tace per un'altra ora.
Quando finalmente anche in lui si risveglia l'empatia dell'essere umano, i passeggeri scoprono che non serve a nulla: il poveretto non viene aggiornato dal personale dell'azienda Trenord (o FNM o RFI) che sta gestendo l'emergenza, e persino il sito internet di Trenord è più informato di lui.

Il treno è del modello Vivalto. A sentire l'assessore Sorte Alessandro, la sua giunta regionale della Lombardia ha fatto un munifico dono ai pendolari, comprando una manciata di questi treni.
Ogni giorno, i pendolari scoprono sulla loro pelle quanto Sorte non abbia capito niente (o in alternativa, non gliene freghi niente e li stia prendendo in giro): il modello Vivalto, in circolazione dal 2005, soffre notoriamente di difetti congeniti e guasti ciclici. Infatti, Trenitalia lo ha ripudiato e sta ora vantandosi di produrre il modello Rock, che è privo di questi difetti.
Lo sanno tutti, apparentemente eccetto Sorte e Maroni, che nella loro ignoranza di amministratori leghisti e forzaitalioti, continuano a dilapidare il denaro pubblico per comprare treni scadenti con cui sostituire (in clamoroso ritardo e con grande lentezza) i treni del parco ferroviario lombardo, vecchi dai venti ai trenta anni.

Anche questa sera, la competenza e la lungimiranza di Sorte e Maroni regalano ai pendolari bergamaschi una enorme fregatura, amplificata dal'indifferenza arrogante della loro azienda a conduzione leghista, il poltronificio Trenord, la quale in questi duecentoventi minuti di attesa non fornisce alcuna assistenza alle persone bloccate a bordo del treno 2632.
A bordo del treno ci sono anche anziani e bambini.
Col passare delle ore, il riscaldamento si ferma, le luci si spengono, e l'aerazione si ferma. Ma l'azienda Trenord non interviene, con l'eccezione di un tecnico che provvede ad aprire i finestrini manualmente (altra ottima caratteristica dei treni Vivalto sono i finestrini che non possono essere aperti, soffocando i passeggeri non appena il treno si guasta, cioè continuamente, d'inverno come d'estate).

Quando una motrice finalmente raggiunge il convoglio, e lo traina fino alla stazione di Milano Lambrate, i pendolari a bordo scoprono che ad attenderli ci sono le forze dell'ordine.
Ma le forze dell'ordine non sono lì per dare assistenza: secondo i passeggeri, sono schierate e pronte a reprimere qualunque tentativo di protesta da parte di persone stremate dal freddo e dalle ore di attesa su un treno buio e soffocante; persone che, per la maggior parte, si sono alzate alle 6 del mattino, hanno lavorato tutta la giornata, e ora sono esauste, affamate e infreddolite; persone che vorrebbero solo tornare a casa, e che hanno invece subito l'ennesima serie di soprusi, disservizi e maltrattamenti da parte di un'azienda pubblica della regione Lombardia, e che vengono ora trattate come un pericoloso nemico da tenere a bada.

Ancora una volta, complimenti vivissimi a Maroni Roberto, all'assessore Sorte Alessandro, al loro grande ammiratore Fontana Attilio, e a tutti gli elettori che sostengono a spada tratta la vergognosa masnada di arraffoni incapaci e cialtroni che compongono la vergognosa e oscena associazione a ingozzarsi di denaro pubblico chiamata  Lega Nord.

Complimenti anche al TG3 e al TG della Regione Lombardia, per aver fragorosamente taciuto sulla vergognosa interruzione del servizio in questione.

Vale la pena di riportare i commenti di alcuni dei passeggeri, comparsi sulla pagina de l'Eco di Bergamo.
"Le cose raccapriccianti sono state, in primis il totale menefreghismo del personale Trenord che considera i propri clienti peggio degli animali al macello. Un plauso alle forze dell'ordine che dopo tre ore di richieste d'assistenza con persone che hanno accusato malori rispondevano al telefono con " e noi che dobbiamo fare?" e si sono palesati a Lambrate non con bottigliette d'acqua ad assistere i viaggiatori, ma in schieramento pronti a reprimere a manganellate? Tanto e vero che alcuni bambini dopo tre ore mezza di sequestro erano intimoriti e scoppiati a piangere. I miei complimenti a chi ha dato questa brillante disposizione... Sarebbe opportuno conoscere il funzionario che ha disposto una tale accoglienza, almeno hanno evitato di manganellare pendolari donne e bambini colpevoli di aver diffuso la notizia di questo ennesima schifezza. Ma tanto "si scusano per il disagio" e tutto passa in cavalleria"


 #Discoverytrain#Trenord#communitydeltreno


Giovedì 8 febbraio 2017, il treno 2604 da Bergamo per Milano Centrale si guasta, e deve essere sostituito. Accumula 23 minuti di ritardo.
Ed è un'altra prova dello sfacelo in cui versa il trasporto ferroviario di #Lombardia Concreta, benedetto da Maroni Roberto e Fontana Attilio, come dimostra questa osservazione.
"Anche stamattina figura da cioccolatai: il 2604 delle 7:02 da Bergamo si e' guastato appena prima di partire e le persone sono state fatte trasbordare sul treno a fianco partito con piu' di 10 minuti di ritardo. Da notare che il treno guasto e' quello che aveva sostituito il Vivalto che si e' guastato ieri sera."
Dov'è il ministro Delrio Graziano, del partito PD al servizio di Renzi Matteo, mentre le aziende ferroviarie della regione Lombardia si sfasciano, e Trenitalia, che ne detiene metà, tace?

Delrio è impegnato, come sempre, a fare gli interessi di imprenditori, dirigenti, e aziende private. Il ministro cattolico che va in bicicletta è immancabilmente sordo e cieco agli interessi dei cittadini e all'etica della sua religione, quando si tratta di occuparsi del proprio ministero. E' infatti un perfetto esempio della spudorata ipocrisia dei cattolici nostrani, bravissimi a scagliarsi contro le abitudini sessuali di chi non si piega alla loro dottrina, ma silenziosissimi di fronte a qualunque abuso e sopruso perpetrati per gli interessi economici dei ricchi.
Autostrade, il ministero dei Trasporti pubblica gli atti delle concessioni. Senza i dettagli economico-finanziari
Graziano Delrio ha deciso di pubblicare sul sito del ministero dei Trasporti gli atti di convenzione con le 26 società di gestione delle autostrade italiane, cioè i contratti che legano i concessionari con lo Stato.
Per decenni quegli atti sono stati tenuti gelosamente in cassaforte come si trattasse di segreti militari.
Mancano gli allegati fondamentali, quelli su cui sono incardinati i contenuti economici e finanziari del contratto.
Il Fatto Quotidiano ha pubblicato alcune settimane l’Allegato B dei due maggiori concessionari: Autostrade per l’Italia dei Benetton che gestisce circa 3mila dei 6mila chilometri autostradali e Gavio che è il signore delle autostrade del Nordovest, a cominciare dalla ricchissima Torino-Milano.
In quegli atti che introducono importanti cambiamenti rispetto alle convenzioni passate, il ministro Delrio ha inserito regali di svariati miliardi di euro ai concessionari. Oggi lo stesso Delrio decide di non pubblicare sul sito ministeriale quegli allegati dalla cui consultazione i cittadini potrebbero rendersi conto di persona dei gentili omaggi. Lo fa proprio alla vigilia delle elezioni 
Il ministro in pratica ha di nuovo accolto l’impostazione dei signori delle autostrade i quali ritengono che quegli atti siano da considerare segreti industriali da non rivelare agli automobilisti e all’opinione pubblica nonostante di mezzo ci sia l’uso di beni dello Stato come sono appunto le autostrade.
Tra i documenti omessi da Delrio ci sono poi quelli in cui il concedente è Concessioni autostrade lombarde (Cal), una società mista al 50 per cento tra Anas e Regione Lombardia che gestisce la Brebemi, l’Autostrada Pedemontana Lombarda e la Tangenziale Est esterna di Milano. In questo caso non è il ministero di Delrio il concedente, ma è sempre il ministero che procede alla revisione annuale delle tariffe di concerto con il ministero dell’Ecomia e con un decreto apposito. 
Che a Maroni e alla Lega Nord interessi solo il profitto degli amici imprenditori è testimoniato anche dalla loro ostinazione a mantenere un silenzio omertoso sullo spaventoso livello di inquinamento atmosferico del Nord Italia, che è stato fotografato anche dallo spazio.

Ecco qui un esempio della bassezza a cui giungono Maroni Roberto e i leghisti al suo seguito, alla faccia di tutte le chiacchiere e le spacconerie che diffondono a piene mani.

In Lombardia l’aria è una delle più inquinate d’Europa. Eppure la Regione non rispetta le scadenze che la Giunta ha fissato per aggiornare il PRIA. Una mancanza istituzionale grave, che rende ancora più difficile la situazione dell’Italia, chiamata proprio questa settimana a fornire risposte alla Commissione Europea in merito alle misure adottate per rientrare sotto le soglie di inquinamento e evitare la procedura di infrazione.
Il PRIA è il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria. È stato approvato nel 2013 e si è rivelato insufficiente a contrastare il grave inquinamento atmosferico presente da anni in Lombardia. Per questo, a seguito dell’azione legale avviata da Cittadini per l’Aria con il supporto di ClientEarth ad inizio 2017, il 3 aprile dello scorso anno, la Giunta regionale ha dato il via alla procedura di aggiornamento.
A dieci mesi di distanza, però, la qualità dell’aria in Lombardia è ancora lontanissima dall’avere livelli di inquinamento a norma di legge. E il nuovo PRIA avanza con ritardi inaccettabili. Ancora oggi, infatti, i cittadini non sanno a che punto sia la prima fase di aggiornamento del PRIA. La pubblicazione della bozza del nuovo PRIA sarebbe dovuta avvenire entro i primi giorni dello scorso mese di dicembre. Per ora, è stata pubblicata solamente la Relazione di monitoraggio triennale del PRIA, approvata lo scorso 30 ottobre, con quasi due mesi di ritardo


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